26 aprile 2014
In una celebre lettera alla sorella Teresina, Antonio Gramsci affermava come l’aver impedito alla nipote Edmea di parlare liberamente in sardo avesse “nuociuto alla sua formazione intellettuale e ha messo una camicia di forza alla sua fantasia”. Quest’acutissima intuizione ha incoraggiato il Comune di Ales a organizzare, grazie al finanziamento dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna e con la collaborazione della Soc. Coop. L’Altra Cultura e della Biblioteca Gramsciana Onlus, per sabato 26 aprile, alle ore 17.00, presso la sala convegni del Municipio di Ales in Corso Cattedrale, un convegno dal titolo “Gramsci e la lingua sarda”. Per Gramsci il bilinguismo praticato fin da bambini, dove entrano in campo fattori di carattere psico-linguistico di rilevante portata formativa, sviluppa l’intelligenza e costituisce un vantaggio intellettuale. Tale assunto ha oggi un riscontro nell’evidenza scientifica dei più aggiornati studi in ambito linguistico, neurolinguistico, psicologico, pedagogico, antropologico e didattico. Una disamina dei più aggiornati esiti scientifici in alcuni di questi fronti disciplinari, sulla scorta delle tematiche enunciate e sollecitate da Gramsci, saranno discusse ad Ales in questo convegno che, dopo i saluti del sindaco Simonetta Zedda, vedrà alternarsi nel palco dei relatori:
Il convegno sarà preceduto la mattina da un incontro tra i relatori Garau e Manias con alcune classi delle scuole medie di Ales. Infine i Tenore di Neoneli, fra i più autentici e importanti interpreti dell’identità canora sarda, proporranno nel corso del convegno il loro contributo presentando alcune celebri composizioni.
Si allega la locandina.
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