Gonnostramatza

Gonnostramatza si trova in una valle ricca di vigneti, oliveti e mandorli. Il paese è attraversato dal Rio Mannu che la divide in due rioni: "su xiau mannu" (il grande rione) e "su xiadeddu" (il piccolo rione).

Il nome di Gonnostramatza significa "Paese del tamericio".

I resti di antichi insediamenti confermano le origini nuragiche di Gonnostramatza. Tra gli oggetti che componevano il corredo funerario della tomba eneolitica di "Bingia e Monti" è stato rinvenuto un collier di grandissimo valore archeologico, ad oggi considerato il più antico monile d'oro ritrovato in Sardegna.

Gonnostramatza fino al XVII secolo era il centro più popolato ed importante della Marmilla, ma nel corso del tempo ha subìto numerose invasioni ed influenze barbariche. Nel palazzo dell’ex Monte Granatico, restaurato e riportato agli antichi splendori si può oggi visitare il museo "Turcus e Moros", in cui sono state ricostruite le battaglie, le vicende dei personaggi protagonisti dell’epoca e le leggende relative alle incursioni del famigerato popolo dei Turchi e dei Mori.

Il comune di Gonnostramatza comprende anche il territorio su cui una volta sorgeva il villaggio ora scomparso di “Serzela”. Qui, nella chiesa di San Paolo, è conservata un’antica lapide con un’iscrizione in lingua sarda, tragica testimonianza della distruzione della vicina "Uras" per mano dei Turchi e dei Mori guidati da Barbarossa.

Sito ufficiale del Comune di Gonnostramatza: www.comune.gonnostramatza.or.it

Fonti
Statistiche ISTAT 2011:  http://demo.istat.it
www.comune.gonnostramatza.or.it
http://www.sardegnaturismo.it/it/punto-di-interesse/gonnostramatza

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