14 aprile 2013
TEULADA. Hanno raccontato la terra, la cultura e l’identità del proprio territorio. Confronteranno la loro realtà con quella di tanti giovani della loro età in occasione del primo incontro...
TEULADA. Hanno raccontato la terra, la cultura e l’identità del proprio territorio. Confronteranno la loro realtà con quella di tanti giovani della loro età in occasione del primo incontro internazionale che si terrà, la prossima settimana, in Lapponia. 100 ragazzi sardi dei territori Gal Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari , Gal Linas Campidano, Gal Marmilla e Gal Sarcidano Barbagia di Seulo partecipano ad un incontro di cooperazione transnazionale organizzato dal Kylauultturia tuntureitten Maassa, in Finlandia. Ai ragazzi sardisi uniranno anche i loro coetanei francesi del Gal Pays de Puisaye- Forterre ( Borgogna ). L’iniziativa fa parte di un progetto, Giovani e Sviluppo Rurale, denominato: Donatori di storie a chilometro zero. Nei mesi scorsi è stato lanciato un concorso per i giovani studenti per raccontare storie proprie e locali. L’iniziativa ha avuto grande successo. Nel Sulcis, ad esempio, hanno partecipato 25 classi con un coinvolgimento di oltre 500 alunni. Le scuole vincitrici sono state ammesse alla seconda fase del progetto che si svolge in Lapponia. Il confronto servirà per evidenziare le diverse peculiarità e conoscere la cultura e le tradizioni degli altri territori. Le storie selezionate costituiranno la sceneggiatura di altrettanti cortometraggi , realizzati dalle stesse classi con la consulenza di un gruppo di esperti. I cortometraggi saranno presentati il prossimo anno durante un secondo incontro che si terrò, questa volta in Borgogna. L’ultima fase si svolgerà in Sardegna: «Le attività proposte sono momenti di importante crescita culturale dei giovani ragazzi- spiega il presidente del Gal Sulcis, Cristoforo Luciano Piras- determinati dall’unicità del luogo ospitante ma anche dalle diversità culturali, linguistiche e, nel caso della Lapponia, da quelle climatiche che influiscono su cultura e stile di vita».
Enrico Cambedda
© GalMarmilla