03 gennaio 2014
Da Baradili a Pompu, la foto della Marmilla è il ritratto della desertificazione Aumentano gli anziani e lo spopolamento. Il reddito è il più basso del territorio
BARADILI. C’è un paese, Baradili, dove più del 30 per cento della popolazione non ha un lavoro. Un record negativo che comuni del circondario potrebbero scalzare: ad esempio Assolo, con il 23,8 per cento di disoccupati, seguito di strettissima misura da Asuni (22,6) e Pompu (22,5) e poi via via fino a Genoni che, con il 9,8 per cento di senza lavoro, dovendosi limitare alla semplice lettura delle statistiche, potrebbe apparire un’isola felice, in un territorio di 27 comuni dove la media dei disoccupati fanno il 17,9 per cento della popolazione. Basterebbero questi dati per capire perchè il riconoscimento dell’Alta Marmilla nei territori svantaggiati della Sardegna è diventata una priorità per un’area che ha bussato alle porte della Regione. Alla richiesta di incontro inviata dall’Unione dei Comuni al presidente della Giunta e all’assessore alle Programmazione, il Gal Marmilla ha aggiunto una dettagliata analisi della situazione socio economica del territorio che non riesce ad arrestare un calo demografico galoppante: in appena sei anni, su un totale di 20.470 abitanti ne ha perduti ben 1.066, pari al 5,20 per cento. Nei 27 paesi dell’Alta Marmilla che la Regione ha escluso dai territori svantaggiati, stanno rimanendo solo i vecchi: nel 2012, infatti, l’indice di anzianità è risultato pari a 311,19, contro il 200,7 dell’intera provincia di Oristano. Insomma, una terra nella quale i giovani si guardano bene dal rimanere: del resto, le occasioni di lavoro sono talmente una rarità che anche il reddito pro capite da queste parti è fra i più bassi nell’isola, con paesi come Pompu, Siris, Villaverde, Villa Sant’Antonio, Ruinas, Pau, Nureci, Baradili, Asuni, Assolo e Albagiara, dove il reddito è addirittura inferiore al resto del territorio. Eppure, la voglia di lavorare e riprendersi da queste parti è reale. Nel prospetto che il presidente del Gal, Renzo Ibba, ha inviato alla Regione, è registrata una densità di impresa del 9,20 per cento, addirittura più alta del dato provinciale e regionale. Imprese soprattutto agricole, con ben 2mila aziende cerealicole.
Un tessuto economico al limite della sopravvivenza, in un territorio dove persino l’istruzione è un lusso e la dispersione scolastica è a livelli di guardia. La scuola primaria è presente in appena nove Comuni su 27 «con i bambini – si legge – che devono spostarsi o frequentare in pluriclassi». Va anche peggio per la scuola media inferiore, presente in appena otto Comuni, mentre resistono tre scuole superiori: le industriali di Ales, le commerciali a Mogoro e il liceo classico di Laconi.
Michela Cuccu
© GalMarmilla