Il territorio del GAL Marmilla è costituito da 43 Comuni contigui a cavallo tra le province di Oristano e del Medio Campidano.
E’ un territorio di area interna a prevalenti caratteristiche rurali, con un insediamento antropico a maglia larga, risorse ambientali di pregio, risorse culturali materiali (in prevalenza archeologiche di rilevanza internazionale) e immateriali, configurazione del paesaggio disegnato dalla pastorizia e dalle coltivazioni cerealicole.
L’agricoltura rappresenta ancora un settore rilevante nell’economia del territorio. Le produzioni prevalenti sono cerealicole, olivicole, ovicaprine. Si evidenziano filiere agro alimentari a forte potenzialità di sviluppo, ma il loro livello di organizzazione è insufficiente. Prodotti di pregio sono nei settori dell’agro alimentare, dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale, del tessile, e della lavorazione del ferro e del legno.
Le risorse culturali del territorio sono un vero punto di forza. Sono fruibili numerosi siti archeologici, musei, parchi naturali, antiche chiese, case tradizionali e case museo insieme ad un ricco patrimonio di cultura demo antropologica. Importanti in questo quadro, sono le manifestazioni tradizionali legate alla cultura popolare e i grandi eventi legati all’interscambio culturale. E’ presente una diffusa rete di piccoli centri storici ben conservati.
Il territorio presenta importanti elementi naturali di assoluto pregio, con due aree naturali protette. Si evidenzia la presenza di numerosi luoghi di attrattività turistica di carattere archeologico, tra cui il villaggio nuragico “Su Nuraxi” (Patrimonio UNESCO) a Barumini, di carattere ambientale - naturalistico tra cui la Giara di Gesturi e il Monte Arci, e altri attrattori di livello che denotano un’offerta turistica diffusa.
La ricettività è principalmente strutturata su ospitalità diffusa di tipo B&B e agriturismo. L’area è già stata negli ultimi anni destinataria del programma Leader II e del programma Leader +.
L’area del GAL Marmilla è accomunata dalla presenza di un ricco patrimonio culturale che, parte dalle numerose testimonianze archeologiche, segni che parlano della presenza dell’uomo preistorico e dei decorsi della storia, attraversa i profondi caratteri della cultura popolare di quest’area rurale, trova piena espressione nei diversi stili dell’architettura, negli odori e sapori dei prodotti tipici, nell’insieme di manifestazioni delle tradizioni e in generale nel paesaggio rurale della Marmilla. Tutto ciò costituisce un potenziale e preziosissimo sistema culturale integrato da valorizzare.
Numerose e di notevole interesse, rappresentative dei processi culturali che hanno investito la Sardegna, sono le ricchezze archeologiche del territorio a partire dall’età prenuragica, con il Neolitico e l’Eneolitico, sino all’epoca nuragica: Su Nuraxi di Barumini (Patrimonio Mondiale dell’UNESCO) è sicuramente il sito di maggior pregio e meglio conosciuto del territorio; a questa presenza importantissima si aggiungono molti altri siti quali:la valle dei menhirs di Villa Sant’Antonio in cui svetta il menhir di Cuccuru Tundu (alto quasi sei metri) e i numerosi menhirs dislocati in tutta l’area (Morgongiori, Asuni, Nureci, Senis, Pompu, etc.); le sepolture ipogeiche a domus de janas, importanti segni della sacralità dell’uomo preistorico e del forte legame che questi suggellò con la Madre Terra (Genna Salixi, Serra Longa - Villa Sant’Antonio; Bigia ‘e Monti- Gonnostramatza; etc.); il gran numero di cave di estrazione e di officine litiche di prima lavorazione disseminate sui versanti del Monte Arci, testimonianza del grande mercato legato alla antica estrazione dell’ossidiana (l’aurum nigrum, il preziosissimo minerale vulcanico), che prese avvio 8000 anni fa e che approvvigionò tutto il territorio sardo, la Corsica, l’Italia Settentrionale, la Provenza e la Catalogna, rivestendo un ruolo primario nell’economia della Sardegna antica; la statuaria antropomorfa di Laconi; i simboli della cultura autoctona della Sardegna, quella nuragica, che si esprimono nei numerosissimi nuraghi e villaggi (villaggio Pinna ‘e Maiolu, complesso nuragico Genna Maria, - Villanovaforru situato nell’omonimo Parco Archeologico; Cuccurada - Mogoro, S. Miali - Pompu; Bruncu ‘e S’Omu – Villa Verde; Pitzu Cummu - Lunamatrona; Su Mulinu - Villanovafranca; Bau Pendula - Mogorella; Sa Domu Beccia - Uras; e tanti altri), nei templi ipogeigci del culto delle acque (santuario di San Salvatore - Gonnosnò; Scaba ‘e Cresia, Sa Grutta ‘e Is Caombus - Morgongiori), nelle Tombe di Giganti (Sa domu ‘e S’Orcu - Siddi; Su Lacu de su Meli - Pompu; Sas Lappideddas - Gonnosnò; Cuaddu ‘e Nixias - Lunamatrona).
Risalenti all’epoca storica, testimonianza della presenza punica e romana e dell’età medioevale, sono, invece, tra gli altri, i resti della colonia romana Iulia Augusta Uselis, avamposto militare con la funzione di controllo delle vie di comunicazione verso il Sarcidano e le Barbagie, i resti del castello medioevale, inserito all’interno del Parco Aymerich in Laconi, luogo di svago, secondo la tradizione, della judicissa Eleonora d’Arborea. In merito alle attività di gestione dei beni culturali del territorio, un modello già collaudato e un esempio di sviluppo simbolico è rappresentato dal Consorzio Turistico Sa Corona Arrubia, che promuove un sistema turistico culturale, ambientale e ricettivo.
Il Consorzio cura la gestione di diversi musei, tra i quali: il Museo del Territorio; il Museo Naturalistico “Sa corona Arrubia”; il Museo Archeologico “Genna Maria” di Villanovaforru; il Museo Archeologico “Su Mulinu” di Villanovafranca; il Museo delle incursioni barbaresche in Sardegna, denominato “Turcus e Morus” a Gonnostramatza; il Museo delle Tradizioni Agroalimentari della Sardegna “Casa Steri” a Siddi.
Aspetti della cultura rurale tradizionale sono presenti e valorizzati: nel Museo del Giocattolo Antico ad Ales; nel Museo del Tappeto a Morgongiori (museo vivente); nel Museo dedicato alla Fiera del Tappeto e dell'artigianato a Mogoro; nel Museo della Civiltà Contadina a Gonnosnò.
L’Archivio diocesano, la Cattedrale barocca di San Pietro, la casa Gramsci, la piazza a questi dedicata e realizzata da Giò Pomodoro sono, invece, evidenti tracce dell’importanza storica che ebbe nel territorio il centro di Ales. Altra risorsa dell’area sono il Parco “Sardegna in Miniatura” di Tuili, un parco tematico che racchiude importanti aspetti geomorfologici, storici ed architettonici della Sardegna.
Una menzione speciale merita il Castrum Marmillae di Las Plassas, che negli ultimi anni sta ricevendo sempre maggiore attenzione da parte dei visitatori dell’area e in tempi brevi diverrà un polo didattico e museale specializzato sui temi del medioevo sardo e dei castelli.
L’area racchiusa nel territorio GAL Marmilla presenta, inoltre, un ricco patrimonio di cultura etnografica, il cui recupero e la cui valorizzazione contribuiscono a rendere saldo il territorio tramite l’identificazione e la tutela della comune matrice culturale. A partire dai numerosi interventi di recupero e restauro del patrimonio architettonico tradizionale, di interesse storico ed artistico, che ha permesso e sta permettendo una tutela della qualità della tipicità dei centri storici.
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